27 Feb DIVENTARE RICCHI COI DISPOSITIVI MEDICI
… in punta di piedi …
… così vorrei iniziare, immaginando che se leggi questo blog tu sia mentalmente giovane, ingegnere… ma anche no, che tu abbia voglia di iniziare un discorso.
E che guadagnare con la tua passione interessi anche te, la tua futura azienda, la tua professione.
Parlerò di argomenti pratici che vivono nel quotidiano.
E questo potrebbe sconvolgere le menti di chi crede che tutti gli ingegneri snobbino i problemi del mondo reale e si occupino di cose che nella migliore delle ipotesi prenderanno vita nella Metropolis di Fritz Lang. Cioè solo nella pura fantasia.
La realtà: crisi contingente
Così è percepita.
Una serie infinita di problemi che non possono trovare una soluzione ragionata. Non ci viene mai dato il tempo di pensare.
Necessita agire rapidamente per risolvere gli eventi del giorno. Ecco perché la crisi dei posti di lavoro in Italia viene avvertita dagli anni ’70 ma sembra un problema che inizierà solo domani.
Quindi, se chiedi di pianificare le azioni, ti faranno sentire inadatto.
Ma non sei inadatto.
Forse devi solo imparare a formulare una sequenza di pensieri in modo più efficiente e presentarlo in modo efficace.
Esiste un tecnico che lavora senza prima pensare? Snoopy direbbe: “Ho la mente rutilante di risposte sarcastiche”!
Il conflitto, ovvero: “Si guadagna bene coi dispositivi medici?”
Il conflitto nasce quando le esigenze di un singolo o di un gruppo troppo piccolo per essere politicamente interessante non coincidono con quelle di un gruppo più forte di lui.
Da una parte: l’ingegnere biomedico e clinico. Peggio se il mercato del lavoro ti vede troppo giovane, o troppo vecchio, o troppo sposato. Il significato di “troppo” è soggettivo e variabile nel tempo.
Dall’altra: l’industria della salute. Tutta l’industria della salute. Dalla culla alla tomba.
Divide et impera.
Tu vorresti trovare un lavoro ideale che ti consenta di applicare le conoscenze bioingegneristiche apprese con fatica.
Loro, nella migliore delle ipotesi, tranne qualche caso che ti sembra esser raro, ti offrono l’opportunità di vendere prodotti o mantenere e modificare tecnologie che ti sembrano giurassiche.
Tutto questo ovviamente senza che tu perda mai di vista l’obiettivo principale, ovvero la voglia di raggiungere l’indipendenza economica necessaria a metter su famiglia e vivere coi tuoi cari e i tuoi amici.
Hai notato quanti dibattiti sul rinnovo del “parco macchine”, sugli acquisti, sui problemi della manutenzione, sulla necessità di aggiornamento delle competenze?
Ma rinnovo di cosa? Chi realizza questi oggetti da rinnovare?
Be’ si sa, l’industria manifatturiera italiana avrebbe bisogno di un dispositivo cuore-polmoni per essere tenuta in vita. Dispositivo che per fortuna noi sappiamo cos’è.
E ti assicuro che c’è una grande necessità di persone volenterose e competenti per risolvere problemi quotidiani con metodi non convenzionali.
La soluzione
Non esiste una risposta giusta alla domanda sbagliata.
Finché ci concentriamo in modo acritico sulle domande che ci pongono gli altri, saremo degli yes (wo)man pronti a fare felici quelli che ci pongono la domanda.
Nel mondo reale chi pone una domanda è poco propenso a sentirla cambiare, perché quello è il SUO problema. Se lo cambi, secondo lui, non lo stai aiutando ma gli stai presentando il TUO problema.
Quindi per risolvere il conflitto si deve partire dalla soluzione per poi fare in modo che sia lui a modificare la domanda.
Nelle prossime puntate
Parleremo dei luoghi dove si affrontano i problemi del fare.
Cercherò di approcciare il ciclo di nascita, vita e morte dei dispositivi.
Argomento complesso ma che si affronta partendo dai fondamentali, un passo alla volta, un pugno alla volta, rialzandosi tutte le volte che si cade.
Se avete delle domande ponetele pure. Al massimo io le cambio…
A presto,
Il tuo amichevole Ingegnere Biomedico.
Manu
Posted at 00:03h, 28 FebbraioMeraviglioso
Luca Radice
Posted at 08:14h, 28 FebbraioGrazie
simona
Posted at 14:53h, 19 Apriletu sei un fottuto genio