28 Mar WWE, prima media-partnership per l’evento MEDTECHDAY
WWE diventa Media-partner per l’evento dedicato ai Biomedici: MEDTECHDAY
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La Prima Edizione del MEDTECHDAY si conclude con la presenza di più di 300 biomedici da tutta Italia, con 8 aziende biomedicali presenti e con noi di WeWomEngineers, per la prima volta nella nostra esperienza di media-partner.
Il MEDTECHDAY nasce come career day con focus specifico sul mondo biomedicale, con la possibilità per i giovani di venire direttamente a conoscere le aziende di campo, vedere i loro prodotti, fare domande, chiedere approfondimenti di settore, ma soprattutto con la possibilità di lasciare il proprio CV anche in assenza di esperienza, anche se laureandi.
Abbiamo da sempre sostenuto la “comunicazione” come valore creativo per far emergere i talenti e quando ci è stato chiesto da Walter Merani, l’ideatore ed organizzatore del MEDTECHDAY, di portare il nostro contributo come gruppo di ingegneri biomedici, abbiamo accolto la sfida. Per noi ha rappresentato e rappresenta ancor di più oggi con i risultati positivi emersi, che impegno, costanza, dedizione e chiarezza negli intenti, premiamo certamente.
Da cosa nasce l’esigenza di realizzare un evento di questo tipo?
Nasce per avvicinare i candidati, i futuri biomedici, al mondo del lavoro attuale. Consente inoltre di capire meglio le esigenze dei giovani, per sentire e percepire le loro aspettative ed eventuali altri aspetti da considerare per superare le prove di colloquio.
E’ importante avvicinare questi due mondi, che vedono da una parte i giovani studenti e/o neolaureati alla ricerca della loro realizzazione, dall’altra chi, il mondo biomedicale lo modella attraverso soluzioni quali medical devices.
Le aziende che hanno aderito sono state :
(Fonte : sito www.medtechday.it)
WALDNER tecnologie biomedicali
Il ruolo della nostra Community
Ci siamo messi al centro, conoscendo da una parte il nostro operato quotidiano, chi in lavoro full time, chi in dottorato full time, chi in studio ancora e dall’altra cercando di intercettare ciò di cui c’è bisogno per attuare un cambiamento.
Abbiamo capito che mappare la situazione odierna non è così semplice, richiede approfondimenti che ci diano una visione chiara delle problematiche. Spesso questo non accade, ed è per tale motivo che mettersi a metà di questo percorso usufruendo delle nostre competenze e dei percorsi realizzati che può aiutare ambo le parti a dialogare in modo più efficace.
La community si presenta come un ponte “consigliere” in grado di raccontare sulle esperienze vissute realmente come sia preferibile affrontare determinate situazioni o come sia più indicato presentarsi ad un’azienda specifica di nostro interesse.
Grazie alla collaborazione con Walter ci siamo chiesti se eventi come il Biopharma Day potessero essere esportati nel mondo Biotech & Biomed ed è così che la nostra collaborazione ha preso forma.
Con
oggi vi dico che l’emozione ci ha toccati davvero, c’era la coda per
parlare con noi, del nostro progetto e nel mentre capire esattamente
dai ragazzi quali sono le loro reali ambizioni, come si proiettano
nel mondo del lavoro e se si sentono sostenuti in questo.
La mattinata della Community è iniziata con l’incontro con Daniela Marino, una delle nostre mamme biomediche new entry, la quale si è dimostrata attiva, entusiasta e ottima consigliera. La sua solarità ha contribuito a rendere il clima molto socievole e siamo partite in quarta!
Quello che vogliamo condividere con voi è lo spirito positivo e intraprendente che ha caratterizzato tutta la giornata: è molto importante tenere alto l’entusiasmo anche di fronte a possibili difficoltà che si potrebbero incontrare.
Molti di voi ci conoscevano, altri no, per questo abbiamo chiacchierato moltissimo!
Le
Domande più frequenti:
-Sono confus* perché l’area biomedicale è così grande che non so davvero da dove partire. Voi come potreste aiutarmi?
-Come nasce la vostra community e perché siete qui per noi?
-Quali sono secondo voi le strategie vincenti che possono aiutarci ad avere qualche chance?
[Chance Improve Change]
-Sent* che questo mondo è il mio, mi sono dovut* allontanare perché spesso non ho risposte concrete dalle aziende in cui mi candido.
-Perché all’università non si parla della realtà che si vive? Perché risultiamo ancora dei perfetti sconosciuti?
I Consigli principali li rivediamo qui :
-Per prima cosa, non pensate di essere soli. Siamo Coscienti del fatto che spesso “informazioni” utili sono totalmente inesistenti nel nostro mondo, ecco perché siamo qui, per sostenervi.
-Prima ancora di buttarvi a capofitto nella ricerca del lavoro cercate di individuare le vostre personali passioni tecniche. Non è possibile che vi piaccia tutto della biomedica. Magari scoprite che le nanotecnologie non vi piacciono oppure impazzite per quelle.
-Scegliete 2 massimo 3 preferenze (consiglio personale spassionato). Partite da qui e scandagliate solo ora, le aziende che producono prodotti o creano servizi o fanno consulenza rispetto alle aree individuate.
Solo ora, avete la base per poter dire :
“Parto con una direzione”
È importante saper scegliere, non tanto per il tipo di scelta che è assolutamente soggettivo ma sull’azione che fate durante le vostre riflessioni.
Riflettere su chi siamo e sulla direzione che vogliamo prendere è decisamente più importante rispetto ad una partenza del tutto casuale.
Abbiamo rilevato in questi due anni, una forte Frammentazione nel tipo di comunicazione e nei contenuti forniti ai giovani relativamente alle aspettative future in questo campo.
Spesso si tende a fornire una descrizione completa dei percorsi universitari, ma spesso proprio voi, ci raccontate che la descrizione iniziale non coincide nella pratica né con quello che studiate (ovviamente non in tutti i casi) né su quello che rappresenta il mercato biomedicale oggi.
E’ importante non arrivare a pensare che chi ce la fa è perché è un privilegiato, possiamo iniziare a pensare insieme che non bisogna mollare, che è necessario ascoltarsi bene, ad un livello profondo, per capire dove il nostro talento ci porta.
Con il MEDTECHDAY c’è stato uno scambio vero, bilaterale.
Grazie al supporto di Luca Radice vi riportiamo le sue impressioni :
-Conoscete le leggi che regolamentano il mondo professionale degli Ingegneri Biomedici?
Se la risposta è no dovete impararle, a cominciare dal DPR 328/2001 art. 46
– Ricordatevi che studio e professione sono due mondi separati, ognuno con le sue regole. Quelle dello studio si imparano in università; quelle della professione si imparano all’Ordine Ingegneri oppure… da WWE !
– Il colloquio di assunzione è bidirezionale: l’azienda studia voi e voi studiate l’azienda. Cercate di capire in che punto del processo di vita del dispositivo medico vi offrono di lavorare e se ci sono opportunità di crescita o di diverse esperienze all’interno della stessa azienda. Se la risposta è no… NON DISCUTETE. Ve lo hanno detto, agite di conseguenza.
-E’ fondamentale fare squadra, per portare la nostra opinione tecnica direttamente alle aziende, valorizzando il nostro operato
Molti giovani arrivano a Milano o Torino da altre regioni d’Italia. Per loro ammissione venire a lavorare a Milano o andare in Olanda/Germania/Svizzera non cambia nulla.
Grazie al supporto di Daniela Marino vi riportiamo le sue impressioni :
– E’ utile non solo tenere d’occhio le posizioni aperte nelle aziende ma anche i concorsi pubblici che stanno iniziando timidamente a pubblicare annunci di bandi per ingegneri biomedici/clinici.
– E’ utile non rifiutare proposte di lavoro solo perché non attinenti al nostro campo specifico :
Rischiate di non farvi conoscere per niente e vi togliete la possibilità di affrontare dei colloqui che comunque sono propedeutici alla vostra formazione post-laurea.
– E’ utile per chi è uscito momentaneamente dal mondo biomedicale, programmare in modo attento e preciso le ricerche da effettuare nel mercato, individuando le aziende dell’area di vostro interesse. Sarà un percorso graduale che si raffinerà nel tempo, proporzionalmente alla vostra dedizione.
– E’ utile capire se proiettarsi all’estero oppure in Italia e verificare bene quali lingue straniere vengano richieste. Ci sono paesi all’estero che ne richiedono oggi, come minimo 2. Occorre prestare attenzione anche a questo aspetto.
Personalmente ho riscoperto l’entusiasmo che si era affievolito da tempo e osservare gli occhi di questi giovani ingegneri biomedici appena laureati o in dirittura di arrivo a breve, mi ha fatto pensare che WWE può essere una grande famiglia che ci può far crescere insieme perchè soprattutto, in questo periodo storico, l’unione fa la forza e come diceva Luca, come pedine singole e sparse non riusciremmo a raggiungere nulla.
Il sipario non si chiude
Abbiamo imparato da voi, a percepire il vostro stato d’animo, compresa la delusione. Abbiamo imparato che la strada per migliorare la sanità è e deve essere di tutti, compresi coloro che si impegnano affinché si abbia la possibilità concreta di osservare i processi, gli sviluppi, il tipo di assistenza, l’interazione tra gli attori.
Oggi per noi è un giorno bellissimo, dedicato ai giovani, a chi ci crede ancora e nonostante tutto!
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