Essere o Bellessere? Questo è il problema…

12 Apr Essere o Bellessere? Questo è il problema…

Il bellessere è la speranza di un benessere futuro. (E. Spaltro)
Un saluto a tutti i potenziali e temerari lettori di questa rubrica, “Ingegneria del Bellessere”!
Avevo il piacere di esordire con un’illustre citazione di colui che ha coniato il termine Bellessere, utilizzato dalla sfera lavorativa a quella sociale, a quella estetica e via discorrendo, con un denominatore comune: l’atteggiamento verso il futuro. Quando ci troviamo di fronte a delle scelte o a situazioni complesse, il modo in cui reagiamo e ci comportiamo, fa spesso la differenza.
Quotidianamente, dovremmo porci delle sfide impegnative con obiettivi che sembrano andare oltre le nostre possibilità ed ambire a standard di eccellenza stimolanti. Dovremmo uscire da quella che viene considerata la nostra “zona comfort” che ci spinge ad accettare gli eventi così come sono e soprattutto nel riproporci in contesti che ci danno tranquillità ma non ci spronano ad un miglioramento. Con il giusto impegno, invece, cercheremo di essere all’altezza delle sfide che ci vengono propinate o che spesso in maniera costruttiva ci creiamo da soli.
Vivere tendendo al bellessere vuol dire considerare il destino futuro come un progetto di vita, proprio e collettivo. In questo modo il benessere diventa progressivamente bellessere. La stessa speranza di benessere è già benessere. Bontà e bellezza si incontrano nella società del benessere e costruiscono insieme la cultura del bellessere, cioè la cultura della bellezza. Bellezza e Bontà concorrono nella costruzione del futuro caricandosi di responsabilità non indifferenti. Più importante del significato letterale delle singole parole citate, è sia il ruolo sociale che loro ricoprono ma in primis il valore che loro rappresentano per ognuno di noi. In generale, le persone che si prendono cura di loro stesse e si valorizzano, stanno bene. Di conseguenza, quando stiamo bene con noi stessi stiamo bene anche con gli altri. Spesso, quando manifestiamo un problema, celiamo un disagio interno che andrebbe esplorato. Quando, per vari motivi, vediamo dei cambi in noi stessi, e cominciamo a non accettarci più come prima, le singole peculiarità riscontrate, sottintendono, probabilmente, qualcosa di più profondo. Darwin sosteneva che non è la specie più intelligente a sopravvivere e nemmeno quella più forte, ma quella maggiormente predisposta ai cambiamenti. Ovviamente, questa asserzione può avere validità con varie sfaccettature in varie sfere della quotidianità. Poiché i miei studi e le attività lavorative svolte, sono stati sempre orientati all’approfondimento della ricerca dei miglioramenti vari per la salute ed il benessere delle persone, in questa rubrica, in maniera molto semplice, cercheremo di vedere come l’innovazione tecnico-scientifica possa rendersi utile nell’elevare i nostri standard qualitativi di vita. In particolar modo, approfondiremo quelli inerenti la cura ed il miglioramento della persona, partendo dalla persona stessa. Probabilmente uno dei nostri sogni non è solo quello di stare bene ma di stare meglio. Vorrei concludere questa presentazione lanciando a noi tutti una sfida suggerita dal filosofo Z. Bauman: facciamo della nostra vita, un’opera d’arte!

Luigi Ladislao

Bibliografia
Intervista a Enzo Spaltro, PERSONE&CONOSCENZE N.93
Intervista a Isabella Covili Faggioli, Presidente AIDP (Associazione Italiana Direttori del Personale)-donnamoderna.com
L’Arte della Vita, Z. Bauman