17 Apr WeWomEngineers incontra l’Ingegnera Cristina Altomare
Vi portiamo la storia di Cristina Altomare, 32 anni, laureata in Bioingegneria e Bioinformatica presso l’Università degli studi di Pavia, diplomata presso la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia e con un Master in Data Science conseguito presso il Politecnico di Bari. Le passioni che l’hanno sempre guidata nel suo percorso sono lo studio, la tecnologia e il settore sanitario.
Di cosa si occupa attualmente?
Attualmente sono Developer Lead in un’azienda informatica specializzata nella produzione di soluzioni software dedicate a sanità e sociale. Nello specifico mi occupo di cartelle cliniche elettroniche e digitalizzazione dei processi clinici e amministrativi, interfacciandomi con realtà pubbliche e private sia nazionali che internazionali.
Oltre il lavoro, ho sempre cercato di estendere i miei interessi continuando a studiare e cercando nuove opportunità per accrescere la mia esperienza. In particolare, ho avuto la possibilità di collaborare con l’Università Federico II di Napoli come Software Analyst Consultant per l’analisi e il monitoraggio delle attività correlate alla piattaforma Federica Web Learning e di insegnare presso la School of Management dell’Università LUM a Bari nell’ambito del master Strumenti per il Controllo, Lean Process e Logistica Sanitaria del Farmaco
Da quali spunti è partit* per arrivare all’attività di cui si occupa in questo momento?
Dopo la laurea, ho subito iniziato un dottorato in Bioinformatica, lavorando a stretto contatto con il personale sanitario presso l’IRCCS E. Medea di Bosisio Parini: l’obiettivo era sviluppare una piattaforma web di condivisione di dati clinici di pazienti pediatrici affetti da malattie rare. Durante il PhD ho avuto anche modo di fare un’esperienza all’estero (presso il Dipartimento di Informatica di Singapore) dove ho scoperto una realtà estremamente affascinante, innovativa e inclusiva che mi ha portato a riflettere su cosa volessi fare davvero da grande: coniugare la mia passione per l’informatica con il mondo della sanità. Così al mio rientro in Italia ho deciso di lasciare il dottorato e iniziare la mia avventura lavorativa in azienda. La fortuna è stata incontrare nel mio percorso persone illuminate che mi hanno trasmesso competenza ed entusiasmo, elementi indispensabili a mio avviso per la propria crescita personale.
Quali sono le caratteristiche e le peculiarità che un/una biomedic* dovrebbe avere oggi e per il futuro al fine di collaborare sempre più direttamente con le realtà biomedicali incluso il nostro SSN (sistema sanitario nazionale)?
La caratteristica principale di un biomedic* è l’interdisciplinarietà: per lavorare a contatto con le realtà biomedicali è indispensabile conoscere non solo le tecnologie software alla base ma soprattutto i processi che coinvolgono operatori sanitari e pazienti, che sappiamo essere molto diversi a parità di regione e di struttura sanitaria; la parte più difficile del nostro lavoro è saper interpretare i reali bisogni di chi deve utilizzare i nostri sistemi e saperli tradurre in un programma semplice ed efficace. Per questo è importante lo studio e l’approfondimento continuo, oltre che la collaborazione con tutte le figure coinvolte in questi processi.
Un brevissimo consiglio per i nostri ragazzi, anche attraverso il titolo di un libro, una canzone, un film.
Puntate sulla competenza e non sbaglierete mai. Affrontate le sfide della vita con coraggio e passione, perché non è importante il traguardo che si raggiunge ma il percorso che facciamo per arrivarci. Gli errori fanno parte del percorso, ma ogni esperienza che ci arricchisce professionalmente e umanamente è sempre un successo.
Libro: Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini
Un grazie speciale a Cristina Altomare (https://www.linkedin.com/in/cristinaaltomare/) per il suo splendido percorso condiviso e per voi che ci seguite, scriveteci alla info@wewomengineers.com e pubblicheremo la vostra storia!
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